Il problema della birra fatta in casa, però, è che il processo è molto lungo e richiede cure particolari, e può essere difficile a volte di rispettare esattamente le ricette, dando una certa incertezza sul risultato. Senza contare tutte le fasi di pulizia che sono decisamente noiose. Fare la birra richiede spesso quasi 8 ore di lavoro faticoso.
L’invenzione di tre americani (Bill Mitchell, Jim Mitchell and Avi Gieger) potrebbe però cambiare completamente le cose. I tre hanno fondato PicoBrew, un’azienda che ha come scopo a realizzazione (e commercializzazione) di una macchina per la birra “espressa”.
I tre hanno sviluppato un nuovo processo di produzione della birra, ed hanno realizzato i primi prototipi. Il processo, oltre a richiedere meno tempo, avrebbe anche il merito di dare maggiori garanzie sui risultati: uno dei problemi della birra fatta in casa, spesso, è che non c’è costanza di qualità tra un “lotto” e il successivo.
La macchina permette di scegliere diverse ricette (e di crearne, eventualmente), in modo da mantenere comunque la passione per la “personalizzazione” della birra. Il processo è praticamente tutto automatico, e in appena 3 ore e mezza si riempie il fusto di birra, pronto da fare fermentare.

I tre stanno sviluppando la versione finale della macchina, che potrebbe arrivare sul mercato in qualche mese. Va detto che i tre non sono certo gli ultimi arrivati: Bill Mitchell e Avi Geiger prima lavoravano per Microsoft (ed erano tra quelli a spingere per lo sviluppo di un tablet a inizio anni 2000), mentre il fratello di Bill, Jim, ha un lunga esperienza nelle scienze dell’alimentazione.
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