Marte è il quarto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole e l'ultimo dei pianeti di tipo terrestre dopo Mercurio, Venere e la Terra. Viene chiamato il Pianeta rosso a causa del suo colore caratteristico dovuto alle grandi quantità di ossido di ferro che lo ricoprono.
Pur presentando un'atmosfera molto rarefatta e temperature medie superficiali piuttosto basse (tra −140 °C e 20 °C)
il pianeta è il più simile alla Terra tra quelli del sistema solare.
Nonostante le sue dimensioni siano intermedie fra quelle del nostro
pianeta e della Luna
(il diametro è circa la metà di quello della Terra e la massa poco più
di un decimo) presenta inclinazione dell'asse di rotazione e durata del giorno simili a quelle terrestri. Inoltre la sua superficie presenta formazioni vulcaniche, valli, calotte polari e deserti sabbiosi, oltre a formazioni geologiche che suggeriscono la presenza, in un lontano passato, di un'idrosfera.
Tuttavia la superficie del pianeta appare fortemente craterizzata a
causa della quasi totale assenza di agenti erosivi (soprattutto attività
geologica, atmosferica e idrosferica) in grado di modellare le
strutture tettoniche. Infine la bassissima densità dell'atmosfera
non è in grado di consumare buona parte delle meteoriti che quindi
raggiungono il suolo con maggior frequenza che non sulla Terra.
Fra le formazioni geologiche più notevoli di Marte si segnalano il Monte Olimpo, il vulcano più grande del sistema solare (alto 27 km), e le Valles Marineris, un lungo canyon più esteso di quelli terrestri. Nel giugno 2008 la rivista Nature ha esposto le prove di un enorme cratere sull'emisfero boreale circa quattro volte più grande del cratere chiamato il Bacino Polo Sud-Aitken.[3][4]
All'osservazione
Marte presenta delle variazioni di colore, imputate inizialmente alla
presenza di vegetazione stagionale, che al variare dei periodi dell'anno
cambiava di colore. Tuttavia le osservazioni spettroscopiche
dell'atmosfera avevano da tempo fatto abbandonare l'ipotesi che vi
potessero essere mari, canali e fiumi oppure un'atmosfera sufficientemente densa. Il colpo di grazia a questa ipotesi fu dato dalla missione Mariner 4 che nel 1965 mostrò un pianeta desertico e arido caratterizzato da periodiche ma particolarmente violente tempeste di sabbia. La speranza che Marte possa accogliere la vita è tuttavia stata ripresa in considerazione da quando il modulo Phoenix Mars Lander ha scoperto acqua sotto forma di ghiaccio, il 31 luglio 2008.[5] Attualmente sono tre i satelliti artificiali funzionanti che orbitano attorno a Marte: il Mars Odyssey, il Mars Express e il Mars Reconnaissance Orbiter.
Il modulo Phoenix ha recentemente concluso la sua missione di studio
della geologia marziana e ha fornito le prove dell'esistenza di acqua
allo stato liquido in passato su ampie zone della superficie. Inoltre ha
suggerito che sulla superficie possano essersi verificati nell'ultimo
decennio dei flussi d'acqua simili a geyser.[6] Osservazioni da parte del Mars Global Surveyor manifestano una contrazione della calotta di ghiaccio al polo sud.[7]
Attorno a Marte orbitano due satelliti naturali, Fobos e Deimos,
di piccole dimensioni e dalla forma irregolare, probabilmente due
asteroidi catturati dal suo campo gravitazionale. Marte ha anche alcuni asteroidi troiani, tra cui 5261 Eureka.
Marte prende il nome dall'omonima divinità della mitologia romana; il simbolo astronomico del pianeta è la rappresentazione stilizzata dello scudo e della lancia del dio
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