La stella maggiormente visibile dal nostro pianeta, nonché la più vicina in assoluto, è il Sole: esso occupa la parte centrale del nostro sistema solare e si trova a una distanza media di 150 milioni di km dalla Terra; la sua vicinanza fa sì che sul nostro pianeta arrivi una quantità di luce tale che, nell'emisfero in cui esso è visibile, le altre stelle sono oscurate.[9] Se guardato direttamente senza protezione, il Sole può persino causare danni permanenti alla vista.[10]
In generale tuttavia, quando ci si riferisce al termine "stella" si
pensa a tutti gli altri corpi celesti che hanno caratteristiche simili
al Sole, ma che si trovano più lontane; in particolare, si pensa ai
punti luminosi di vari colori che popolano un cielo notturno le cui
condizioni atmosferiche sono ottimali, ossia senza nubi né foschia o
inquinamento luminoso.
Le stelle non appaiono tutte della stessa brillantezza, infatti
mostrano una vastissima gamma di luminosità; ciò è dovuto principalmente
a due fattori. Il più importante è la distanza: le stelle infatti sono
distribuite nello spazio in modo irregolare, a causa del loro moto proprio, di eventi esterni a esse che ne possono alterare la distribuzione come le esplosioni di supernovae, della loro stessa origine all'interno di nubi molecolari e, in grande scala, della morfologia e delle dinamiche galattiche. Il secondo, non meno importante, è la luminosità intrinseca della stella, che dipende dalla sua massa, dalla sua temperatura superficiale e dalla sua fase evolutiva: una stella di grande massa può essere anche decine di migliaia di volte più luminosa di una stella di piccola massa.[11] A titolo di esempio, basta pensare che la stella più vicina a noi, il sistema di α Centauri, è solo la terza stella più brillante del cielo notturno, mentre Sirio, che sta a oltre il doppio della distanza, è la più brillante;[11] la seconda stella più luminosa del cielo è invece Canopo, una stella supergigante gialla circa settanta volte più distante di α Centauri ma almeno 20 000 volte più luminosa.[12]
A occhio nudo
è possibile scorgere, in una notte con condizioni atmosferiche
ottimali, fino a 3000-4000 stelle, a seconda del luogo e del periodo di
osservazione; le aree di cielo con la densità maggiore di stelle
visibili sono quelle in prossimità della scia luminosa della Via Lattea, dove la linea di vista incrocia più stelle. In generale, dall'emisfero boreale i cieli più ricchi di stelle sono quelli invernali, mentre quelli estivi, nonostante sia visibile il centro della Via Lattea, sono leggermente meno ricchi; inoltre, i cieli più ricchi di stelle in assoluto sono quelli dell'emisfero australe, e in particolare le sue notti estive.[13]
Sarebbe logico invece pensare che in direzione del centro galattico
siano visibili, anche a occhio nudo, molte più stelle rispetto alla
direzione opposta; questo paradosso apparente è dovuto a tre fattori
principali: il primo è legato alla morfologia del braccio di spirale in
cui ci troviamo, che presenta in direzione opposta al centro galattico e
nella direzione dell'emisfero australe una grande struttura ad arco di
stelle giovani, chiamata Cintura di Gould, composta da centinaia di stelle luminose;[14] il secondo fattore riguarda la nostra posizione, sul bordo interno del Braccio di Orione,
pertanto la gran parte del nostro braccio di spirale ospitante è
visibile in direzione opposta al centro galattico, mentre il braccio più
vicino in direzione interna, quello del Sagittario,
dista alcune migliaia di anni luce, per cui la distanza delle sue
stelle è notevolmente superiore a quelle del nostro braccio di spirale.[15] Terzo fattore è la presenza, nel tratto di cielo visibile dall'emisfero nord, di enormi banchi di nebulose oscure relativamente vicini a noi, che occultano le grandi regioni di formazione stellare del nostro braccio di spirale come il Complesso di Cefeo e del Cigno.[16][17]
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